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Lecce e Dintorni
Litium 3 Lecce

PASSEGGIANDO PER LECCE

Anche conosciuta come La Signora del Barocco e La Firenze del Sud, Lecce vanta una storia molto antica, avendo conosciuto il dominio di diversi popoli, dai romani ai greci, dai messapi agli spagnoli. Ogni popolo ha contribuito a fare del capoluogo salentino una delle città più ricche di storia e cultura di tutta la Puglia.
Lecce appare un gioiellino agli occhi di chi la visita per la prima volta, una sorprendente riscoperta a quelli di chi ha il piacere di tornarci, una meraviglia rara per chi la vive ogni giorno da sempre e non se ne stanca mai.

La bellezza del suo centro storico è racchiusa tra le tre porte - Porta Napoli, Porta Rudiae e Porta San Biagio -, in origine quattro con la porta di San Martino che portava alla Marina di San Cataldo e che fu demolita nel 1800. Furono tutte edificate da Carlo V al solo scopo di fortificare e difendere la città e in qualche modo ci piace pensare che siano ancora lì, imponenti e maestose, per perpetuare quel fine. Da ognuna di queste porte si accede nei vicoli del centro storico, dove l’arte barocca, diffusasi nel Seicento nel corso della dominazione spagnola, regna sovrana. Il candore della pietra bianca di ogni palazzo seduce, abbagliando nelle giornate di sole e illuminando nelle giornate uggiose.

Percorrendo i vicoli del centro storico si ha la sensazione che il tempo si sia fermato. Molti palazzi mostrano ancora fieri i loro stemmi sulle sommità dei portoni, alcuni scelgono di concedersi alla vista dei curiosi attraverso le grate di un cancello, ma solo quel poco che basta per lasciare affascinato il loro sguardo. Ogni metro è una scoperta, una piccola piazzetta, un vicoletto cieco, una bottega di cartapesta, una libreria con manoscritti antichi, un piccolo teatro romano, una chiesa, dieci chiese, centinaia di chiese. Perché non si può dire di aver visto Lecce se non si è dedicato del tempo per entrare in alcune delle innumerevoli chiese baroccheggianti che si aprono solenni allo sguardo dei passanti, l’una a pochi metri dall’altra.

Solo per menzionare alcune delle più belle: la Chiesa di San Matteo poco dopo l’ingresso da Porta San Biagio; la Chiesa di Santa Chiara che sorge su una delle piazzette della movida leccese; la Basilica di Santa Croce che con il suo rosone e il Palazzo dei Celestini a farne da continuum rappresenta il manifesto del Barocco leccese per eccellenza; la Chiesa di Sant’Irene che sorge al principio di un bivio e che con la sua maestosità sembra quasi domandare “E ora da che parte deciderai di andare?”, e, se la tua scelta dovesse ricadere sulla strada a sinistra, allora di lì a poco finiresti per rimanere sbalordito dinanzi al fascino di Piazza Duomo, una delle piazze chiuse più belle d’Italia.

E così come tutte le strade portano a Roma, tutte le vie del centro storico leccese portano a Piazza Sant’Oronzo dedicata al Santo patrono e sormontata dalla colonna alta circa 29 metri alla cui sommità si mostra imponente la sua statua che con il braccio alzato e le tre dita in mostra, pare benedire ogni passante e che sembra proteggere alle sue spalle l’Anfiteatro Romano, o perlomeno un terzo di quella che era la struttura originaria che con ogni probabilità resta ancora oggi nascosta nel sottosuolo.

L’intero centro storico, per non dire l’intera città, sembrano essere protetti ancora oggi dal suo Castello che sorge a pochi passi da Piazza Sant’Oronzo, voluto sempre da Re Carlo V, e dalle Mura Urbiche – da poco restaurate e riaperte al pubblico – che con i loro quattro metri di altezza e una lunghezza di circa 60 metri, “abbracciano” una parte di Lecce e danno il benvenuto a chi arriva dall’ingresso principale della città. Un benvenuto speciale che svela – ma non troppo – che il luogo in cui si è appena arrivati ha qualcosa di speciale e riuscirà a sorprendere, entusiasmare, ammaliare, grazie alla sua storia, arte e tradizione che ben si sposano con l’aspetto moderno di Lecce, dei suoi lounge bar, caffetterie e negozietti tipici pronti ad accogliervi per offrirvi momenti di relax e spensieratezza.

IL TERRITORIO SALENTINO

I nostri consigli

Salento terra tra i due mari...

Salento, terra tra i due mari, Mar Ionio e Mar Adriatico, una costa lunga oltre 250 km fatta di calette, scogliere e spiagge a ridosso di un mare cristallino che si colora di tutte le sfumature possibili tra il blu e il verde.

Ma la penisola salentina non è solo mare, è in primis arte e storia, testimonianza di un territorio conquistato ma che ha conquistato al tempo stesso diversi popoli, dai Romani ai Greci, dai Bizantini ai Normanni, ognuno lasciando una traccia architettonica, culturale, linguistica.
Ogni traccia è rimasta indelebile in ogni paese del territorio.

Come Gallipoli – la città bella – che con il suo castello, il borgo antico arroccato su un’isoletta di origine calcarea e il porticciolo dove ogni mattina alle prime luci dell’alba i pescatori si ritrovano per vendere il pescato del giorno, regala un’immagine di altri tempi; Otranto, la città più orientale di Italia, che richiama i colori delle più belle città greche, protetta dalla sua cinta di mura aragonesi; Castro Marina, antichissimo borgo di pescatori, e Castro Superiore, il borgo di più antica origine con tante piccole casette messe una sull’altra, quasi a caso, un po’ alla rinfusa; Santa Maria di Leuca – De finibus terrae – unico posto al mondo da cui è possibile ammirare sia l’alba che il tramonto.

Ma sono soprattutto i paesi dell’entroterra a conservare meglio il lascito di secoli di antichità, quelli che non tutti conoscono ma che tutti dovrebbero visitare almeno una volta. Acaya.
A pochi chilometri da Lecce e dalla costa adriatica, non un vero e proprio comune ma una piccola frazione che conta appena cinquecento abitanti ma la cui bellezza è dovuta al fatto di essere una delle pochissime città fortificate al mondo tutt’ora visibili, chiusa dalla grande cinta muraria che racchiude anche l’imponente castello dotato di bastioni, fossato e due torrioni. Qui il tempo sembra davvero essersi fermato.

Calimera, fulcro vitale della Grecìa Salentina, dove sopravvive ancor’oggi un ramo linguistico dialettale vicino alla lingua greca, il griko. Ovviamente qui, più di ogni altro paese, è rimasta radicata l’influenza greca ben visibile nelle chiese e in monumenti come la Stele greca, donata a Calimera dalla città di Atene e risalente al IV secolo a.C.

vieni a scoprire il salento!
Una terra che non smette mai di stupirti...

Galatina, pittoresco borgo arricchito da architetture importanti come quella del Palazzo Ducale del XVI secolo, la Torre dell’Orologio costruita in occasione dell’Unità d’Italia e dedicata a Vittorio Emanuele I Re d’Italia e, infine, – ma non in ordine di importanza – la Basilica di Santa Caterina di Alessandria, uno dei più illustri esempi di arte romanica e gotica in Puglia, con la sua vastità di cicli pittorici affrescati ovunque al suo interno che la posizionano seconda solo alla Basilica di San Francesco d’Assisi.


Maglie, in una posizione centrale nel basso Salento che l’ha resa negli anni un grande centro economico e culturale, è difatti uno dei paesi dove l’artigianato tradizionale rappresenta ancora una delle attività principali, primi fra tutti il ricamo e la lavorazione del ferro battuto.
Evento oramai imperdibile è quello del Mercatino del Gusto che, ogni anno ad Agosto, attira migliaia di visitatori pronti a farsi deliziare dai vari percorsi e degustazioni legati a numerosi prodotti locali.


Nardò, sul versante ionico, è uno dei borghi più antichi del Salento. La sua origine è da collocarsi intorno all’anno Mille per opera dei Messapi e deve la sua particolarità, non solo alla bellezza dei suoi numerosi edifici storici, ma anche alla maestria dei tanti artigiani che nel tempo non hanno di certo perso la mano e si ritrovano ancora oggi per le vie del paese intenti a lavorare il vetro o la pietra carparo.


Presicce, annoverato tra i borghi più belli d’Italia, città dell’Olio e degli Ipogei, dove il vero protagonista è proprio l’oro giallo a cui è dedicata ogni anno una festa. I frantoi ipogei da vedere sono diversi, ma meritano una visita anche “li vecchi curti”, ovvero le antiche case a corte, tipiche abitazioni contadine del territorio.


Questi sono solo alcuni dei tanti incantevoli angoli da scoprire del Salento, la terra dove non si smette mai di stupirsi, dove un momento sei a fare un bagno in acque limpidissime, il momento dopo sorseggi un cocktail guardando il Sole scomparire nel mare e l’altro dopo ancora ti ritrovi a mangiare pittule calde al chiarore della pietra calcarea.

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